[News] 20 newsletter su Substack che potreste voler leggere
Vi aiutiamo a fare un po' di content discovery.
↗️Leggi sul sito↗️
Substack è la piattaforma che ha fatto ritornare di moda le newsletter; e anche se ora è impegnata a una progressiva “tiktokizzazione” di se stessa, affiancando alle tradizionali e-mail anche video, meme, post brevi e un po’ tutto l’armamentario che abbiamo imparato a conoscere sui social tradizionali, rimane una realtà molto interessante, presso la quale la probabilità di imbattersi in autori e contenuti di buon livello (inclusi i nostri…) è decisamente alta.
Negli anni, la piattaforma ha visto un ricorrente afflusso di professionisti provenienti dai media tradizionali, in particolare negli USA. Ad esempio, nel 2025, ex giornalisti di rilievo come Jim Acosta (ex CNN) e Jennifer Rubin (ex Washington Post) hanno lanciato le proprie newsletter su Substack, contribuendo a un incremento di oltre un milione di nuovi abbonati tra novembre 2024 e marzo 2025, portando il totale a 5 milioni di abbonamenti a pagamento. Se guardiamo all’Italia, giornalisti come Stefano Feltri, Roberto Saviano, Pietro Minto e diversi altri sono da tempo presenti. Questa migrazione è motivata dalla possibilità di monetizzare direttamente il proprio lavoro attraverso abbonamenti, con Substack che trattiene una commissione del 10% sui ricavi.
La musica è uno degli argomenti più popolari su Substack, e le newsletter in tema non mancano: lungi dall’avere intenti enciclopedici, vi indichiamo 20 singole newsletter (cioè singole uscite, numeri, puntate – ci siamo capiti) che ci sono particolarmente piaciute.
Valerio Bassan in Ellissi parla della vicenda del musicista italiano Giacomo Turra, beccato a copiare i solo altrui e ritoccare i video per farlo sembrare più virtuoso di quanto non sia in effetti. Anche il famosissimo giornalista e podcaster americano Rick Beato se l’è presa con lui: dice che non è abbastanza bravo a suonare, ragion per cui non ha mai messo online il pezzo che hanno registrato in studio.
La newsletter Indie Riviera ha realizzato una bella intervista con il direttore di Rumore, Rossano Lo Mele. La rivista ha appena festeggiato i 30 anni di ininterrotte uscite in edicola, quasi in contemporanea con l’altra storica rivista italiana di musica – Blow Up (qui invece la nostra intervista al direttore di Blow Up Stefano Isidoro Bianchi).
Fondata 20 anni fa a Londra da Stuart Stubbs come rivista cartacea, Loud & Quiet è presente anche su Substack. L’ultima newsletter uscita cerca di rispondere all’annosa questione: se Spotify è la piattaforma che paga meno, conviene a un'etichetta indipendente continuare a rimanerci sopra?
Quali sono le 100 migliori fotografie finite sulla copertina su un disco? Bill Sawalich ci prova e le elenca tutte, una dopo l’altra. Spoiler: i Pink Floyd sono solo 12esimi.
Quasi lo stesso argomento, ma da un punto di vista diverso: la fotografa Dina Litovsky scrive degli alti e bassi che le fotografie di nudo hanno avuto come soggetto della cover di un album.
Fabio Germani, che conoscete anche per la sua collaborazione con il nostro magazine, ha anche una newsletter su Substack, Mookie, che parla di rap e dintorni, dal punto di vista musicale, culturale, sociale. Qui scrive di povertà, food stamps e hip hop nell’America di Trump.
Perdere tempo su Youtube a guardare vecchi live musicali ritardando il momento in cui andare a letto. Lo facciamo costantemente, ma Francesco Farabegoli lo descrive meglio.
Il giornalista Tim “Napalm” Stegall dedica due puntate della sua newsletter alla figura di David Johansen dei New York Dolls, mancato il 28 febbraio di quest’anno – precisamente qui e qui.
The Music Directory rende giustizia al suo nome e in questo kilometrico post elenca altre newsletter di musica presenti su Substack. Probabilmente un po’ troppe, ma c’è del buono.
Il giornalista Will Mccartney (abbiamo pubblicato qui un suo pezzo sulla storia del theremin) racconta di un’intera giornata passata vagando tra i negozi di dischi a Tokyo.
Stat Significant di Daniel Parris è LA newsletter che mette insieme musica e dati (anche se non l’unica: evidentemente il connubio fa parte di quegli abbinamenti a cui non si darebbe una lira, e invece). Questo probabilmente il suo post più famoso: a che età smettiamo di scoprire musica nuova? Il risultato è abbastanza deprimente.
La newsletter di Ted Gioia, The Honest Broker, è la seconda più popolare su Substack in ambito musicale. Scrive effettivamente molto bene, peccato (ma è comprensibile) per il paywall su alcune singole newsletter. Questa però è libera, ed è piuttosto interessante: Ted fa infatti il punto sui suoi primi 5 anni su Substack. Se state accarezzando l’idea di realizzare anche voi una newsletter, conviene buttarci un occhio.
Se Ted Gioia è il numero due, questa è la numero uno.
Matt Fish è l’autore della newsletter Best Music of All Time, ed è un grande appassionato di liste, che è un format che funziona sempre piuttosto bene sul web. Qui ad esempio recensisce tutti i dischi di Madonna dal migliore al peggiore (parte 1, parte 2, parte 3). Spoiler: Matt dice che il disco migliore è Ray of Light.
Bandcamp, la piattaforma dove comprare musica digitale e che destina l’85% degli introiti agli artisti (ma che una volta era davvero indipendente mentre adesso lo è per modo di dire, ne abbiamo scritto qui), è sbarcata da poco su Substack.
Italian Disco Story, meravigliosa newsletter dedicata alla scena e alla musica disco italiana degli anni ‘70 (e relativa estetica) scrive della carriera musicale di Ilona Staller. Esatto, Cicciolina.
Una bella intervista di Federico Pucci ai Gazebo Penguins. Pucci è anche il nome della newsletter, una tra le migliori in Italia.
Se vi piacciono la fotografia e il punk, questa puntata di The Other Side of the Barrier è quella che fa per voi. Spoiler: si parla dei più importanti fotografi punk.
L’ex Outkast André 3000 si è presentato al Met Gala con un pianoforte in spalla, per annunciare a sorpresa il nuovo album 7 Piano Sketches: sette brani strumentali per piano, in appena 16 minuti. Qualcuno dice che è un genio, Matthew Shipp invece no.
«È evidente che qualsiasi cosa forte, grezza e rumorosa sta diventando fuori moda». Il giornalista Stephen Thomas Erlewine ha partecipato alla versione aggiornata della storica lista dei 500 migliori album di tutti i tempi di Rolling Stone, e dice che il rock non è più di moda.
⬅️Nel caso te li fossi persi
☕Sostienici
Fare Humans vs Robots ha un costo: ci offri un caffè?
Grazie mille!!