[News] Breve storia del Coachella Festival, mentre è in corso
C'è ancora un weekend: arriviamoci preparati.
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L’edizione 2025 del Coachella Valley Music and Arts Festival (per gli amici: Coachella Festival, o semplicemente Coachella) è attualmente in corso: il primo weekend è andato (11, 12, 13 aprile), ma ci aspetta la replica del secondo fine settimana (18, 19, 20 aprile). E parlare di replica non è casuale: il format del Coachella prevede infatti due weekend consecutivi con la stessa identica lineup, nello stesso ordine, distribuita tra venerdì, sabato e domenica. Gli artisti (nel caso dell’edizione 2025 parliamo di Lady Gaga, Green Day, Post Malone, Travis Scott e alcune decine di altri) replicano il proprio set per dare la possibilità a più persone di partecipare al Festival – oltre che di raddoppiare l’esposizione su social, TV e magazine dell’evento stesso.
Sarà anche per questo che il Coachella Festival è considerato uno degli appuntamenti musicali più importanti del pianeta, almeno dal punto di vista mediatico. Nato nel cuore del deserto californiano, ha compiuto un’evoluzione rilevante: da festival di musica alternativa, a simbolo della cultura pop globale e globalizzata. Ogni aprile, per due weekend consecutivi, l’Empire Polo Club di Indio si trasforma in un santuario della musica mainstream contemporanea ma anche trampolino di lancio per nuovi talenti. Ma da dove è partito tutto questo?
Le radici: da Pearl Jam a Paul Tollett
La storia del Coachella ha una sorta di prologo nel 1993, quando i Pearl Jam, all’apice del loro successo, decisero di esibirsi nell’area desertica di Indio, in California. La band scelse questa location come gesto di protesta contro i ricarichi economici imposti da Ticketmaster sui biglietti dei concerti. Quella performance, tenutasi all’Empire Polo Club, rivelò le potenzialità di questo spazio immenso come location ideale per concerti all’aperto.
Fu però solo nel 1999 che nacque ufficialmente il Coachella come lo conosciamo oggi, grazie alla visione del giovane promoter Paul Tollett e della sua compagnia Goldenvoice. Il nome del festival deriva dalla valle in cui si svolge, la Coachella Valley, situata a nord del lago Salton, nella contea di Riverside. La prima edizione si tenne in ottobre, strutturata come un evento di un solo giorno che mescolava rock, musica elettronica e hip hop alternativo. Quel primo tentativo, sebbene riuscì a radunare circa 50.000 persone e vinse un premio come miglior evento all’aperto degli Stati Uniti, fu economicamente disastroso per Tollett.
Bello, ma si continuano a perdere soldi
A causa delle difficoltà finanziarie, il festival non si tenne nel 2000, ma tornò nel 2001 con una nuova strategia. Tollett decise di spostare l’evento ad aprile per evitare il caldo desertico californiano e aumentò il prezzo dei biglietti a 65 dollari. L’edizione del 2001 attirò 35.000 persone ma, nonostante i maggiori introiti, Tollett continuò a perdere denaro.
La vera svolta arrivò nel 2002, quando gli headliner furono Björk, gli Oasis, i Siouxsie and the Banshees e i Queens of the Stone Age. Con un ulteriore aumento del prezzo dei biglietti (75 dollari al giorno o 125 per il weekend), gli organizzatori riuscirono finalmente a raggiungere il pareggio economico e a ottenere il successo di pubblico e critica.
Il 2004 segnò un punto di svolta decisivo nella storia del festival. Con una lineup di grande richiamo che includeva Pixies, The Cure, Belle and Sebastian e Radiohead, i biglietti andarono sold out per la prima volta e la piccola Indio accolse in un weekend 110.000 persone. Da quel momento in poi, il Coachella iniziò a crescere significativamente in termini di popolarità.
Lascia o raddoppia
Nel corso degli anni, il Coachella ha ospitato alcuni dei momenti più iconici della musica live. Il festival è diventato famoso per le numerose reunion di band sciolte da tempo: nel 2001 ci fu il ritorno dei Jane’s Addiction, nel 2002 i Siouxsie and the Banshees, nel 2003 gli Stooges, nel 2004 i Pixies, nel 2005 i Bauhaus, nel 2007 i Rage Against the Machine e The Jesus and Mary Chain, nel 2008 The Verve, nel 2011 i Death from Above 1979, nel 2016 i Guns N’ Roses con la formazione classica e nel 2018 le Destiny’s Child.
L’edizione del 2008 vide esibirsi Prince e Roger Waters, mentre il 2009 ospitò Paul McCartney e The Killers. Il nuovo decennio si aprì nel 2010 con Jay-Z, Muse e Gorillaz. Molti critici e fan considerano il Coachella del 2012 come una delle edizioni migliori, con esibizioni di Radiohead, Dr. Dre e Snoop Dogg, e “la performance” dell’ologramma di Tupac Shakur.
Dal 2012 inoltre il festival cominciò svolgersi su due weekend consecutivi.
In tempi recenti
Negli anni successivi, il Coachella ha continuato a consolidare la sua posizione come evento imprescindibile nel panorama musicale mondiale. Nel 2017 si esibì Lady Gaga, nel 2018 The Weeknd e Beyoncé (una delle performance più celebrate nella storia del Coachella) e nel 2019 tra i protagonisti ci fu Ariana Grande.
Dopo la pausa forzata nel 2020 e 2021 a causa della pandemia di COVID-19, il festival è tornato nel 2022 con artisti come Harry Styles, Billie Eilish, Doja Cat, Karol G, i Måneskin, Stromae e Carly Rae Jepsen.
Nel corso degli anni, il Coachella è diventato molto più di un semplice festival musicale, vestendo le sembianze di un fenomeno culturale in grado di influenzare le tendenze della moda (si parla infatti di Coachella style”) e del lifestyle. Da questo punto di vista, è un festival che dice molto anche dell’evoluzione dell’esperienza musicale live nel XXI secolo: non più solo un concerto, ma un evento di ampia portata con l’ambizione di andare oltre.
Si sono moltiplicati ad esempio gli eventi artistici non musicali, come nel caso delle grandi installazioni d’arte contemporanea. Nell’edizione dello scorso anno, il programma artistico curato da Public Art Company ha presentato tre nuove installazioni immersive e interattive che fondono tecnologia, architettura e comunità. Monarchs: A House in Six Parts è ad esempio un’installazione composta da sei padiglioni circolari realizzati con calcestruzzo stampato in 3D e legno lavorato digitalmente, che invitano all’interazione e alla contemplazione. L’opera reinterpreta il design architettonico attraverso la fabbricazione digitale e trae ispirazione dalla natura, evocando farfalle e palme della Coachella Valley.
Quanto a Bernie Sanders, senatore democratico del Vermont intervenuto sul palco dell’edizione 2025, la sua è stata una performance né artistica né musicale – ma a quanto pare con un ottimo riscontro di pubblico:
C’è chi dice meh
Nessun dubbio sulle sue complessive molte fortune, ma il Coachella Festival si è attirato nel tempo anche diverse voci critiche. La critica principale riguarda l’essere passati dalla natura di “evento musicale alternativo” a una sorta di “vetrina per influencer”, dove la musica sembra ormai in secondo piano rispetto all’apparenza e alla ricerca dello scatto perfetto per i social. Il Festival è stato descritto come una “baracconata” popolata da un pubblico più interessato a documentare la propria presenza che ad ascoltare gli artisti sul palco. Questa trasformazione ha portato a una perdita di appeal anche tra le celebrità e il pubblico più appassionato di musica, con un calo nell’entusiasmo per la vendita dei biglietti e una presenza sempre più scarsa di grandi star internazionali.
Anche per questo alcuni artisti si sono proprio rifiutati di partecipare: tra questi Kendrick Lamar, Rihanna e Fred Again… Le ragioni di questi rifiuti sono molteplici: cachet troppo bassi rispetto a quelli offerti da altri eventi, problemi organizzativi e una percezione di “fase di down” del festival, soprattutto dopo alcune edizioni post-pandemia segnate da polemiche e performance deludenti (come il caso Frank Ocean nel 2023).
Un altro fronte di critiche riguarda l’impatto ambientale del Coachella. Il festival, che si svolge nel deserto californiano, è stato accusato di essere poco sostenibile: la produzione di rifiuti, il consumo di energia e soprattutto gli spostamenti di pubblico e artisti generano una notevole impronta di carbonio. Nonostante alcune iniziative green (come il car pooling e la riduzione della plastica), il Coachella è ancora lontano dal potersi definire un evento a basso impatto ambientale. Band come i Massive Attack hanno rifiutato di esibirsi proprio per motivi legati alla sostenibilità, denunciando la mancanza di un vero impegno ecologico da parte dell’organizzazione.