[News] Quando Ozzy Osbourne era un animale da classifica
I 5 dischi solisti di maggior successo commerciale.
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Vedere l’altro giorno Ozzy Osbourne costretto sul suo trono, mentre con voce affaticata cantava i suoi successi del passato, vi ha fatto stringere un po’ il cuore? Comprensibile. Tanto più pensando alla carriera incredibile che ha avuto quest’uomo, prima con i Black Sabbath – una delle band più influenti di sempre, ai livelli di Beatles o Led Zeppelin – e poi con una carriera solista di enorme successo, condivisa con altri musicisti incredibili (Randy Rhoads e Zakk Wylde sopra tutti) e notevole peso artistico.
Qui ci concentriamo sull’ “enorme successo”: sulla base dei dati di vendita pubblicati dal sito ufficiale, abbiamo messo in fila i 5 dischi che hanno avuto la maggiore permanenza nelle classifiche USA e UK. Le settimane che trovate indicate rappresentano la somma tra le due classifiche. Buona (ri)scoperta!
Blizzard of Ozz (1980): 115 settimane in classifica
Blizzard of Ozz , pubblicato nel 1980, è unanimemente riconosciuto come uno degli album fondamentali dell’heavy metal e il debutto solista che ha rilanciato la carriera di Ozzy Osbourne dopo l’uscita dai Black Sabbath. Il disco si distingue per l’apporto innovativo di Randy Rhoads alla chitarra, che ha contribuito in modo determinante sia alla scrittura che al sound, portando un approccio neoclassico e una tecnica che hanno influenzato l’intero genere. Brani come Crazy Train, Mr. Crowley e Suicide Solution sono diventati classici del repertorio di Osbourne e del metal in generale.
No More Tears (1991): 89 settimane in classifica
No More Tears è unanimemente considerato uno degli album migliori di Ozzy, capace di fondere potenza e melodia grazie anche al contributo di Zakk Wylde alla chitarra e Lemmy Kilmister (Motörhead) ai testi di alcuni brani. Il disco, uscito nel 1991, ha segnato un successo commerciale enorme, con quattro singoli di successo e riconoscimenti come il quadruplo platino negli Stati Uniti. La critica lo esalta per la qualità della scrittura, la produzione moderna e il bilanciamento tra pezzi heavy e ballad, tanto da essere visto come un capolavoro che ha influenzato generazioni di musicisti e fan del metal.
Diary of a Madman (1981): 86 settimane in classifica
Diary of a Madman , pubblicato nel 1981, è il secondo album solista di Ozzy Osbourne e rappresenta uno dei vertici della sua carriera, nonché l’ultima testimonianza in studio del chitarrista Randy Rhoads, scomparso tragicamente poco dopo l’uscita del disco. L’album si distingue per un sound più oscuro e complesso rispetto al debutto, con arrangiamenti che spaziano dal metal classico a influenze neoclassiche e gotiche, culminando nella title track, considerata una delle composizioni più ambiziose di Osbourne. Brani come Over the Mountain, Flying High Again e You Can’t Kill Rock and Roll sono diventati classici. Nonostante alcune controversie legali sugli accrediti dei musicisti e una prima versione remixata che non convinse del tutto Osbourne, il disco ha ottenuto un enorme successo commerciale, raggiungendo il triplo platino negli Stati Uniti e venendo inserito tra i migliori album metal di sempre.
The Ultimate Sin (1986): 49 settimane in classifica
The Ultimate Sin , pubblicato nel 1986, è il quarto album solista di Ozzy Osbourne e rappresenta uno dei lavori più discussi della sua carriera. Il disco, influenzato dal sound hair metal dell’epoca, segna il ritorno di Jake E. Lee alla chitarra e introduce Phil Soussan al basso e Randy Castillo alla batteria. Nonostante le critiche di alcuni fan storici per la svolta stilistica e la produzione giudicata poco ispirata dallo stesso Osbourne, l’album ha avuto un grande successo commerciale, raggiungendo la sesta posizione nella Billboard 200 e ottenendo il doppio disco di platino negli Stati Uniti. Brani come Shot in the Dark e Killer of Giants sono diventati classici del repertorio di Ozzy, mentre la title track e Secret Loser mostrano la capacità della band di adattarsi ai gusti degli anni Ottanta. Nel tempo, The Ultimate Sin è stato rivalutato da parte della critica per la qualità delle composizioni e il suo ruolo nel consolidare la popolarità di Osbourne, pur restando per molti la pecora nera della sua discografia a causa della produzione e delle tensioni interne alla band durante la realizzazione del disco.
Ozzmosis (1995): 48 settimane in classifica
Ozzmosis , pubblicato nel 1995, è il settimo album in studio di Ozzy Osbourne e segna il ritorno sulle scene dopo l’annunciato ritiro seguito a No More Tears. Il disco vede la partecipazione di Zakk Wylde alla chitarra, Geezer Butler al basso, Deen Castronovo alla batteria e Rick Wakeman alle tastiere. L’album si distingue per un sound moderno e levigato, con una forte presenza di ballad e atmosfere più introspettive rispetto ai lavori precedenti. Brani come Perry Mason, I Just Want You e See You on the Other Side sono diventati i principali singoli e testimoniano la capacità di Osbourne di unire melodie orecchiabili a riff potenti.
Dal punto di vista commerciale, Ozzmosis ha ottenuto un grande successo, raggiungendo il quarto posto nella Billboard 200 statunitense e il doppio disco di platino negli USA, con oltre 3 milioni di copie vendute a livello globale.
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